1. Nascita e sviluppo del pianoforte

Gli antenati: clavicembalo e clavicordo

Clavicembalo

Il clavicembalo è uno strumento a tastiera a corde pizzicate

Esempio suono del clavicembalo
Bach-Preludio in Re mag BWV 936

Il clavicordo

Il clavicordo è uno strumento a tastiera a corde percosse, di forma generalmente rettangolare e di dimensioni variabili. Ogni tasto consiste in un’asticciola unica oscillante su un perno e recante all’estremità una piastrina metallica, detta tangente, che all’interno della cassa percuote la corda relativa dal basso. Date queste caratteristiche, l’intensità e la durata del suono sono regolabili direttamente dal tocco del dito sul tasto: ciò consente un legato e un cantabile impossibili sul clavicembalo e un particolare effetto di vibrato (in tedesco => Bebung). Il clavicordo risale almeno al sec. XIV e conobbe la massima diffusione in Europa nel sec. XVI: poi fu a poco a poco soppiantato dal clavicembalo e da altri strumenti a tastiera, ma rimase in uso, soprattutto in Germania, come strumento domestico grazie al basso costo e alle modeste dimensioni. Conobbe tuttavia un momento di celebrità attorno alla metà del sec. XVIII quando, in virtù delle sue possibilità espressive, divenne strumento prediletto dei compositori tedeschi dello «Stile sensibile»,in particolare di Carl Philipp Emanuel Bach. Il pianoforte, che adotta un sistema affine di percussione delle corde (ma tramite martelletti), ne sarà l’erede.

Fortepiano

Fortepiano è il termine che dagli inizia del ‘800 viene usato come alternativa a pianoforte. Oggi si tende a chiamare così lo strumento settecentesco, tenendo il termine pianoforte per gli strumento dal ‘800 in avanti.

Pianoforte

Strumento moderno con telaio in ghisa per reggere la forte tensione delle corde ora più lunghe, più spesse e in numero maggiore, data la maggiore estensione dello strumento

pianoforte primo ‘800